Coronavirus: come cambiano le nostre abitudini di vita

Coronavirus: come cambiano le nostre abitudini di vita

La quarantena imposta a noi tutti dal Coronavirus ha raggiunto ormai quasi un mese ed è stata ulteriormente prorogata a dopo Pasqua aumentando stress e preoccupazione. Tutto nella nostra vita è cambiato, siamo a casa, insieme a tutta la famiglia, spesso anche in spazi ristretti, le uscite consentite sono solo quelle strettamente necessarie (spesa e salute), mentre  aumentano le notizie che ogni giorno raccontano di un numero di morti e di contagiati crescente, tutto questo amplifica il senso di inquietudine e ansia. Per poter affrontare questo momento potrebbe aiutare: adottare un atteggiamento costruttivo, organizzarsi restando sensibili ed aperti alle opportunità che la vita può offrire in ogni situazione,anche negativa, senza alienare la propria identità.

Abbiamo inoltre la preziosa occasione, oltre a provare semplicemente a rilassarci, di imparare anche ad annoiarci un po’. Questo tempo ritrovato può essere un buon momento per riorganizzare il nostro quotidiano dando dignità ad ogni aspetto della giornata evidenziando piccoli gesti ed abitudini regalando loro spazi e tempi differenti come ad esempio il rito della colazione o la cura del nostro corpo. Per liberarsi dal carico di emozioni che sicuramente proviamo in questo momento è utile innanzitutto saperle riconoscere per ciò che sono (ad esempio: “mi sento spaventato” oppure “mi sento triste”) e poi provare a lasciarle andare, senza tentare di risolverle o controllarle. Per avere informazioni circa la situazione di pandemia da coronavirus è utile limitarci a consultare le fonti ufficiali, evitare il passaparola e aggiornarsi una/due volte al giorno sull’evolversi della situazione. Cercare di mantenere degli orari lavorativi il più possibile definiti anche in smart-working e se possibile concedersi uno spazio e un tempo per una sana attività fisica che determina benefici sulla nostra capacità di concentrarci, sull’umore, sul sonno e in generale sul benessere psicologico, aiutando a scaricare la tensione, liberando endorfine, e
spostando l’attenzione dal rimuginio alle sensazioni corporee.

Utilizza questo tempo sospeso per dedicare del tempo per chiamare un amico o passare del tempo con le persone con cui magari condividi la quarantena (quante volte ti sei detto: dovrei passare più
tempo con i miei familiari?). e se sono presenti dei bambini è importante spiegare loro questo nostro particolare presente, senza mentire. Le bugie creano confusione e paura. Certamente le parole e i mezzi da usare devono essere adatti all’età del bambino ed essere rispettosi delle diverse fasi evolutive. Parole semplici, immagini, giochi, filmati appropriati possono aiutare i bambini a elaborare la situazione in base alle proprie capacità di comprensione. Con gli adolescenti  bisogna parlarle e condividere le fatiche e i dolori. Diamo loro dei compiti in casa adatti alle loro capacità e i loro talenti all’interno di un programma familiare condiviso. Lasciamo degli spazi virtuali privati e preservati per la loro intimità. Nonostante il coronavirus abbia reso la realtà intorno a noi decisamente dai contorni  meno nitidi, è importante ritagliarsi momenti durante i quali non pensare all’emergenza, ma parlare d’altro, fare altro. Questo non solo ci consente di mantenerci il più vicino possibile alla quotidianità, ma anche di rivivere quelle emozioni positive che sembra abbiamo dimenticato.

Re-impariamo dunque ad organizzare la nostra giornata, dandole comunque un
significato e uno scopo, trasformandola nell’occasione per scoprire ciò a cui
teniamo di più. In una società che ha perso di vista l’oggi, concentrandosi su scadenze da
rispettare e appuntamenti da programmare, dobbiamo imparare ad accettare
che ci si può fermare e rimandare.

http://www.stefaniadeblasio.it/paura-del-contagio-cose-la-psicosi-collettiva/