Perché si rinvia? Paura del giudizio altrui o paura del successo?

Perché si rinvia? Paura del giudizio altrui o paura del successo?

Se anche tu ti trovi spesso ad usare frasi come: “Inizio tante cose ma non le porto mai a termine!” o : “Ho tante cose da fare ma non ho mai tempo!” o ancora : “Devo finire quel lavoro ma il tempo non mi basta mai!” forse hai la tendenza a rimandare gli impegni! Tutto ciò non a che fare realmente con la mancanza di tempo, o con la pigrizia o con la stanchezza; riguarda invece “credenze” inconsce e radicate che utilizziamo per rapportarci con il mondo. Rinviare significa rimandare intenzionalmente a “dopo” qualcosa che dovrebbe essere fatto subito, conducendo così una vera e propria lotta contro il tempo. Vivere nelle situazioni di incertezza, non sapendo se le scadenze potranno essere rispettate, porta la persona a stare nella “possibilità” anziché nella “realtà” e questo costante stare sul filo del rasoio incide sul modo di vivere e sulla qualità della vita. Temporeggiare diventa un modo per proteggersi dalla paura del fallimento e dal sentirsi incapaci di far fronte a situazioni percepite come frustranti. Chi temporeggia ha con se stesso un atteggiamento molto critico che influisce negativamente sull’autostima; molte persone tendono a rimandare per paura del fallimento, in quanto temono sia il proprio, sia l’altrui giudizio. Anche ridursi all’ultimo momento per fare qualcosa non permette di valutare realisticamente le proprie capacità, in quanto se il lavoro non risulterà qualitativamente buono, il fattore tempo diventerà l’alibi per lo scarso risultato. In questo modo la persona non metterà mai in discussione le proprie abilità e non individuerà mai i propri limiti: è difficile sostenere l’idea di essere considerati poco capaci! In realtà alla base di queste convinzioni di inadeguatezza, della paura del giudizio altrui, c’è la paura di non essere amati. Il perfezionismo diventa lo strumento che permette di proteggersi dal senso di incapacità; l’energia profusa nel lavoro ha quindi come obiettivo il farsi accettare dall’altro. Altre volte il rimandare nasconde il timore del successo più che del fallimento, ovvero si teme il cambiamento, sicuramente positivo, allo stesso tempo sconosciuto. Il timore che si avverte è che il successo possa diventare un’ossessione, che comporta una condizione di stress continuo, inoltre spesso si cerca di proteggere dal proprio successo le persone più vicine, tipo i genitori. Si teme di far del male anche a se stessi: dimostrare di essere capaci implica una maggiore responsabilità e aumenta la possibilità di entrare in competizione con gli altri. Alla base di tutti questi atteggiamenti c’è l’idea che si debba scegliere tra amore e successo, perché se il nostro successo è visto dagli altri in maniera negativa subentra il timore di essere abbandonati. In ogni caso il temporeggiare trae origine dal passato e da interazioni primarie che hanno compromesso l’autostima. Per cercare di superare il procrastinare è importante costruire un metodo che permetta di realizzare per gradi, piccoli obiettivi: l’importante è che siano concreti e specifici. Durante questo processo è opportuno restare in contatto con le proprie emozioni, concentrarsi nel qui ed ora e gratificarsi ad ogni risultato, poiché ogni fase superata è un passo verso il raggiungimento dell’obiettivo. Alla fine di questo percorso è bene riflettere su progressi e ostacoli incontrati per capitalizzare l’esperienza utilizzarla per nuovi obiettivi. Per smettere di procrastinare è bene ricordarsi di auto- sostenersi  e soprattutto ricordarsi che il momento migliore per smettere di rinviare è adesso!!

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