Il  copione di vita nella favole dell’infanzia

Il copione di vita nella favole dell’infanzia

Nella vita di ciascuno, gli eventi drammatici e i diversi ruoli che vengono appresi, approvati e poi recitati,sono all’origine tutti determinati da un copione. Un copione psicologico ha una straordinaria somiglianza con un copione teatrale. Entrambi hanno un determinato cast di personaggi, un dialogo, atti e scene, temi e complicati intrecci  che si snodano verso un momento culminante e terminano con il calare del sipario. Il copione psicologico è un programma di vita di una persona che ne stabilisce la meta e il modo di raggiungerla; è un dramma che la persona recita compulsivamente, anche se può esserne vagamente consapevole. Il dramma della vita inizia dalla nascita, le istruzioni del copione vengono poi programmate attraverso le transazioni tra genitori e bambini. I ruoli che generalmente si sceglie di portare in scena sono tre: Vittima, Persecutore e Salvatore. Crescendo, il bambino impara a recitare una di queste parti: eroi, eroine, malvagi, vittime e salvatori e inconsciamente cerca altre persone che recitino i ruoli complementari. Il copione di una persona  si riflette spesso in favole nelle quali compaiono non solo i fondamentali ruoli manipolativi ma anche la trama secondo cui questi ruoli vengono recitati. I persecutori delle fiabe sono impersonati per lo più da matrigne cattive,streghe, orchi, lupi feroci, draghi o altre bestie feroci. Le vittime sono ranocchie, trovatelli, belle addormentate, piccole fiammiferaie, brutti anatroccoli e altri piccoli infelici. I salvatori sono fate buone, generosi folletti, maghi o principesse e principi affascinanti. Per poter essere salvata, una vittima ha bisogno di un salvatore. Una famosa favola in cui è evidente la funzione complementare di vittima e salvatore è la fiaba La Bella e la Bestia. La Bella a differenza delle sorelle egoiste, non pretende nulla per sé e quando il padre cade in rovina si sacrifica, facendo anche i lavori più umili. Quando il padre viene rapito dalla Bestia deve accettare di consegnarle sua figlia. Benché estremamente brutta la Bestia è molto gentile (il bravo ragazzo) e quando Bella si ammala, la sposa…ed ecco che accade il miracolo: La Bestia si trasforma in un incantevole principe. Una giovane donna che abbia questo copione, si costruirà l’idea, tratta dalle prime esperienze con il padre, che tutti gli uomini siano bisognosi della sua devozione. Una Bella moderna può quindi scegliere un marito “indegno”, una “bestia”, che può essere di sgradevole aspetto,alcolizzato, drogato, pieno di debiti, o nei guai con la legge. Allora Bella scopre che la magia non avviene più e può scegliere o di sacrificarsi e restare con la Bestia, o divorziare e cercare un’altra Bestia da salvare. Da parte sua la Bestia può aspettare un nuovo Salvatore o prendere l’iniziativa e la responsabilità della propria vita.

Un altro classico delle fiabe è Cenerentola, la vittima che si offre a fare da serva in casa ed è circondata da persone crudeli. Il suo primo Salvatore è una fata madrina che grazie ai suoi doni le permette di andare alla festa. Qui Cenerentola incontra un altro Salvatore: il principe. Una cenerentola moderna che reciti la parte di perdente, accetta per lo più un lavoro che lei stessa considera  servile, facendo ciò che riconosce di competenza altrui. E si convince che se avesse più soldi, vestiti migliori, se frequentasse posti più in potrebbe conquistare un principe e vivere una vita migliore. Le moderne Cenerentole sono coloro che sono incastrate in un lavoro che non piace aspettando un principe che forse non arriverà mai.

C’è poi la favola del Principino storpio,dove il principino a causa di una sua deformità viene rilegato in una torre, qui arriva una fata che gli regala un orologio ch egli permette di ” prendere il volo”  e viaggiare verso terre sconosciute. Il Principino moderno può essere chiunque non si senta totalmente accettato, chiunque senta di non appartenere a niente e nessuno e che può trovare rifugio nella droga, nell’alcool o in qualsiasi altra dipendenza che assomigli all’orologio della favola.

Nella vita quotidiana c’è chi sceglie di isolarsi come Robinson Crusoe, chi lotta contro i “mulini a vento” come Don Chisciotte, chi “vola” al salvataggio di tutti come Superman, chi si rifiuta di crescere come Peter Pan, chi si trova continuamente coinvolto in situazioni banali o drammatiche come la prima donna di un melodramma.

E tu da quale favola ti senti maggiormente rappresentato? Quale personaggio preferisci? Prova a ricordare la favola che durante la tua infanzia più ti piaceva, spesso è quella in cui ci identifichiamo e sulla quale abbiamo costruito in nostro copione di vita.

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