La coppia e il morbo dell’incomunicabilità

La coppia e il morbo dell’incomunicabilità

Forse non tutti sanno che nella coppia tutto è comunicazione. Più verbale all’inizio, diventa più essenziale e non verbale nel tempo, quando i ritmi delle giornate consentono piccolo spazi comunicativi per lo più brevi e spesso legati ad avvenimenti esterni.

Bodenmann(2004) ha individuato tre aree di competenza importanti nel mettere in atto modalità di conflitto costruttive utili a mantenere nel tempo una relazione soddisfacente:

  • competenze comunicative: servono a negoziare la relazione e a migliorare l’intimità;
  • competenze di problem solving: necessarie per la risoluzioni di problemi;
  • competenze di coping: utili a far fronte efficacemente agli eventi critici, attesi e non, di ampia portata o quotidiani.

Il livello di competenza comunicativa può discriminare le coppie soddisfatte da quelle insoddisfatte: le prime sono caratterizzata da un’alta qualità della comunicazione intesa come capacità di rivelare al partner e riconoscere le reciproche emozioni e opinioni; le seconde si distinguono per una comunicazione povera, scarse capacità di argomentazioni, evitamento costante, manifestazioni di aggressività e distruttività. Una buona modalità di comunicazione si evidenza nella quotidianità, soprattutto in caso di conflitti e litigi.

Gottman e Silver (1999) definiscono “Cavalieri dell’Apocalisse” tutti i comportamenti di critica, disprezzo e ostruzionismo che si hanno durante una comunicazione negativa. La critica rappresenta un attacco alla persona, quando si accusa l’altro, non solo ci si lamenta di un particolare comportamento adottato, ma si attua un vero e proprio attacco alla persona. Il disprezzo trasmette disgusto, e insieme alla critica, determina un atteggiamento di difesa, volto a rimproverare l’altro, o, altre volte un atteggiamento di ostruzionismo che serve ad evitare, a disimpegnarsi emotivamente dalla relazione. I partner quando litigano tendono ad attribuirsi reciprocamente sentimenti negativi,hanno difficoltà a cogliere i sentimenti esperiti dall’altro e non riescono ad utilizzare una comunicazione costruttiva. Le coppie che dedicano tempo al racconto degli avvenimenti della giornata, che risolvono efficacemente le questioni della vita quotidiana e che gestiscono in modo adeguato lo stress giornaliero si espongono in misura minore al rischio di innescare una reazione conflittuale distruttiva.

D’Amico(2006) sottolinea l’importanza dei “turni” della conversazione che evitano contrapposizioni fuorvianti e implicano non solo una buona capacità di esprimersi, ma anche, e soprattutto, di ascoltare. Nell’avvicendarsi dei turni, ciascun partner può perseguire almeno due obiettivi: sottolineare la propria superiorità o, al contrario, sostenere chi parla. Uno dei due può cercare di manifestare la propria superiorità ricorrendo alle interruzioni o abusando del tempo a disposizione, e può farlo anche con atteggiamenti non verbali, come non guardare il partner, ma volgere lo sguardo altrove o usando i gesti, tipo puntare il dito contro. A questo punto sarebbe utile sospendere la comunicazione per poi riprenderla successivamente. Intanto può servire allentare la tensione e affinare le competenze comunicative dedicandosi al pettegolezzo, allo scambio di informazioni, all’humour, alla scoperta di aree comuni di interesse per eludere le trappole della cattiva comunicazione.

Successivamente , come proposto da Bodenmann e Bertoni (2004), si può ricorrere al metodo dell’imbuto, una modalità specifica che consente di esprimere al partner quanto è accaduto in una situazione stressante e conflittuale e soprattutto come ci si è sentiti e che cosa si è provato in modo chiaro ed esplicito. Il modello sottolinea come in caso di conflitto sia utile parlare della situazione stressante che ha generato il conflitto (comunicazione neutrale) per arrivare a comunicare i sentimenti che l’hanno accompagnata (comunicazione esplicita diretta). Man mano che si scende verso una comunicazione esplicita diminuisce la possibilità di fraintendimenti, favorendo la risoluzione della situazione conflittuale stressante. La qualità della comunicazione risulta dunque un predittore significativo rispetto alla qualità e stabilità della relazione intima e all’assenza di conflitti distruttivi. Una buona comunicazione utile a impedire l’amplificazione delle situazioni di conflitto è quella che supera la negatività reciproca anche grazie all’utilizzo di strategie di interruzione momentanea della discussione.

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