Cosa penso di me? Cosa mi dico? Come mi definisco? Tutto questo dialogo interno ha a che fare con la nostra autostima.
L’autostima
è la valutazione che una persona dà di se stessa. Tale valutazione può variare tra due estremi: quello positivo e quello negativo. Chi ha bassa autostima, per esempio, mostra scarsa fiducia nella propria persona e nelle proprie capacità; si sente spesso insicuro, non è in grado di contare su se stesso e manifesta diverse paure legate soprattutto alla propria percezione di inadeguatezza e incapacità. È importante specificare che l’autostima è un fattore dinamico, che evolve nel tempo e subisce variazioni anche notevoli nel corso della vita. Non si nasce con la giusta autostima, essa va piuttosto coltivata, curata, alimentata durante il corso dell’esistenza. Se una bassa autostima si dimostra un fattore di ostacolo nella vita di una persona, allo stesso modo un’autostima eccessiva può avere effetti deleteri. Ad un estremo ci sono infatti coloro la cui autostima è bassa, all’altro estremo coloro che godono (soffrono) di eccessiva autostima, finendo spesso col sentirsi sempre sicuri di stessi e ritenendo di fare sempre la cosa giusta, anche quando le cose non stanno così. Cause dei una bassa autostima:
• La mancata formazione della fiducia di base: con questo termine intendiamo quella considerazione positiva di sé che nasce nel bambino come diretta conseguenza della considerazione positiva manifestata nei suoi riguardi dalle persone più significative che lo circondano. Il bambino infatti inizialmente non è ancora capace di vedersi e valutarsi con i propri occhi e ha di se stesso un’immagine riflessa, quella cioè che vede negli occhi, innanzitutto, della madre e del padre. Se questa immagine è positiva egli acquisirà una considerazione positiva di sé, se invece è svalutativa, avverrà il contrario.
• Il rapporto con il genitore o figure significative: in particolar modo:
Rifiuto o scarsa accettazione da parte del genitore
Etichette familiari (il buono, il figlio inconcludente, il piccolo di casa…)
Influenza di modelli familiari
• Il perfezionismo: si tratta dell’insicurezza di chi non si accontenta mai delle proprie prestazioni ritenendole sempre lontane da quelle a cui si aspirerebbe. L’insicuro perfezionista mira sempre troppo in alto sentendosi spesso deluso, sconfitto e inadeguato
• Traumi sociali o ambientali: eventi traumatici improvvisi e/o imprevedibili (malattie, catastrofi, perdita del lavoro, precarietà …) .
Sicuramente una bassa autostima è collegata a problemi di insicurezza.
Lo Psicologo statunitense Abraham Maslow descrive una persona insicura con queste parole “l’insicuro percepisce il mondo come una giungla piena di minacce e molti esseri umani come pericolosi ed egoisti; si sente rifiutato e isolato, ansioso e ostile; è generalmente pessimista e infelice; mostra segni di tensione e conflitto; è preoccupato da sensi di colpa; ha dei problemi di autostima; tende ad essere nevrotico ed è solitamente egoista ed egocentrico.”
L’insicurezza è uno dei disagi psicologici più diffusi – ma non sempre riconosciuti – in persone di ogni età, genere ed estrazione sociale, e produce conseguenze più o meno invalidanti sia a livello di autostima ed accettazione di sé, sia nei rapporti interpersonali, affettivi, professionali e lavorativi.
Si manifesta con comportamenti talora anche opposti, che possono comunque privarci di quella serenità e di quel benessere interiore a cui tutti tendiamo. La persona insicura è afflitta dalla paura di
• Ha il timore di sbagliare
• Di danneggiare se stesso o gli altri.
• Di non avere le capacità di svolgere determinate funzioni.
• Di non avere le abilità necessarie o sufficienti per instaurare valide relazioni umane di vario tipo.
• Di non avere comportamenti adeguati alle circostanze in cui è, o sta per esservi coinvolto e, di conseguenza, di produrre come risultato il giudizio negativo altrui.
• Ha paura che le sue presunte inabilità possano apparire evidenti agli altri, e quindi, di incorrere in un loro giudizio negativo.
• Teme di subire danni ad opera di altri come conseguenza del suo comportamento.
Una persona insicura può mettere in atto alcune strategie difensive nelle modalità comportamentali, ad esempio:
La chiusura:“Se con gli altri sto male, preferisco stare da solo”
Il trasformismo camaleontico :“Sono come tu mi vuoi”
La finta forza :”Vi faccio vedere io chi sono”
Il discredito dell’altro :“Più ti svaluto, più valorizzo me stesso”
La permalosità :“Se mi critichi non ti perdono”
La rigidità :“Sto bene così e non cambio”
La testardaggine :Guai a chi mi dice cosa devo fare”
Il vittimismo :“Se non mi faccio compatire non mi presti attenzione”
La fuga: “Visto che non ce la faccio scappo”
L’evitamento :“Non mi sento sicuro, quindi mi ritraggo”
L’acquiscenza :“Non chiedo e non mi oppongo per non essere rifiutata”
L’immobilità:“ Ho paura di sbagliare, quindi non mi muovo”
La dipendenza: “Non ce la faccio, quindi mi aggrappo”
La rinuncia al legame affettivo :“Meglio senza di te che con te”
La ricerca insaziabile d’amore :“Dimostrami che mi ami perché non ci credo”
L’ inseguimento di chi ci rifiuta: “Più ti allontani più ti voglio”
La seduttività :“Seducendoti, ti costringerò ad apprezzarmi”
L’eccesso di generosità :“Se non mi accetti
Quando si manifesta l’insicurezza?
L’insicurezza s’impone nella vita della
persona, in modo invasivo e persistente creando difficoltà continue nel quotidiano, alimentando sempre di più la sensazione di essere come bloccati, non più padroni di sé stessi e dei propri comportamenti.
Quando esiste un buon funzionamento psicologico, la persona, vive sensazioni d’insicurezza di fronte a scelte importanti, a compiti difficili o in quelli in cui è meno preparato. In questi casi, egli, elabora strategie personali per colmare la distanza tra le sue competenze e la scelta o il compito da svolgere. Per esempio, se deve comprare una casa cercherà di avere tutte le informazioni necessarie per fare una scelta azzeccata, se deve dare un esame, studierà i libri consigliati, e via dicendo.
Le strategie, che possono essere le più varie ma tutte utili se efficaci, consentono di conoscere la situazione, padroneggiarla, averne il controllo e di conseguenza diminuire la distanza tra la persona ed il compito e aumentare il senso di sicurezza.
Il problema, nasce quando la persona si sente insicura spesso (es. più volte al giorno), di fronte a compiti/decisioni giudicati semplici (es. uscire di casa per andare a comprare il pane) e quando l’insicurezza è tanto accentuata che la persona non è capace di mettere in atto strategie risolutive e si blocca (es. rimandare gli esami universitari).
Come superare l’insicurezza?
Esplorare
Andare indietro nel tempo per capire da dove, da checosa, da chi, la propria insicurezza possa essere originata
Comprendere
Cercare di individuare i propri condizionamenti e le proprie difese che inizialmente sono state adottate per diminuire il disagio e che poi invece cronicizzandosi hanno generato disagi forse maggiori
Agire
Osservare molto attentamente le proprie reazioni emotive e i propri comportamenti attuali nel quotidiano, ricollegandoli ai propri condizionamenti e alle proprie difese, riconoscendoli come nocivi e quindi combattendoli per poterli eliminare.