Il corpo parla e dice: ti seduco così

Il corpo parla e dice: ti seduco così

Il corpo che parla

“L’ immagine che abbiamo nella nostra mente della forma, dimensione, taglia del nostro corpo e i sentimenti che proviamo rispetto a queste caratteristiche e rispetto alle singole parti del nostro corpo” Slade,1988
Secondo l’autore, l’immagine corporea è costituita da diverse componenti: percettiva (ad esempio, come la persona visualizza la taglia e la forma del proprio corpo); attitudinale (quello che la persona pensa e conosce del proprio corpo); affettiva (i sentimenti che la persona nutre verso il proprio corpo); comportamentale (riguardante ad esempio, l’alimentazione e l’attività fisica). Quindi l’immagine corporea riguarda la persona nella sua globalità, e i suoi effetti possono essere rilevanti e complessi.
Schilder (1995) definisce l’immagine corporea come l’immagine del nostro corpo che ci formiamo nella mente. Rappresenta il modo in cui il corpo viene vissuto, com’è sentito e come si modifica mentalmente.
Il modo in cui il corpo viene soggettivamente rappresentato dirige il progetto di vita, influenza le relazioni, il tipo di difficoltà fisiche e psicologiche verso cui tende maggiormente.
Il livello di soddisfazione o insoddisfazione corporea viene determinato da diversi fattori emozionali: ansia e depressione, senso di benessere, autostima ecc.
Ruggieri (2001) definisce l’immagine corporea come il risultato dell’integrazione di più componenti, sia psicologiche che corporee: il rispecchiamento proveniente dal gruppo familiare, le sensazioni propriocettive, le informazioni provenienti dall’attuazione di pattern emotivo-istintivi integrati e i modelli di interazione interpersonale, concorrono tutti alla costruzione dell’immagine corporea. Questa a sua volta influenzerà in maniera significativa i corpo reale
L’immagine corporea è un modellatore attivo del comportamento ed è un processo nucleare che sta alla base della costruzione dell’identità.
Il corpo e soprattutto l’immagine che abbiamo di lui determina il nostro modo di utilizzarlo come strumento di seduzione, infatti la seduzione utilizza il canale verbale e non verbale attraverso il “ linguaggio del corpo” e cioè postura, mimica, gesti, tipo di abbigliamento, trucco, sguardo, profumi, reazioni fisiologiche più elementari spesso incontrollate (arrossire) è possibile “parlare” all’altro in termini più o meno seduttivi.
Diodato (2003) individua nel comportamento del corpo, segnali che funzionano da «Go o Stop» all’approccio. Ad esempio atteggiamenti che funzionano da GO
• Al primo incontro guardare negli occhi
• Occhiata falsamente casuale al corpo
• Aggiustarsi l’abito, ravvivarsi i capelli
• Raddrizzare il portamento
• Sorridere spesso, annuire piegando il capo sulla spalla
• Tenere le braccia ben discoste sul corpo e mani aperte
• Giocherellare con un oggetto
Atteggiamenti che funzionano da STOP
• Ginocchia incrociate, gambe strette
• Braccia incrociate sul petto
• Mani unite in grembo o che stringono uno il polso dell’altra
• Coprirsi il volto con le mani
• Tenere un bicchiere in mano fra sé e l’altra persona
• Mordicchiarsi le labbra o muovere nervosamente un piede
• Evitare ogni contatto fisico
Importante differenziazione da fare è distinguere i comportamenti seduttivi femminili da quelli maschili. La donna:
• In piedi: raddrizza la schiena, la inarca leggermente mette in evidenza il petto;
• Da seduta: schiena dritta, seno in evidenza. Alcune donne amano accavallare le gambe da una parte e poi dall’altra;
• Il sorriso può essere appena accennato e misterioso, oppure timido o aperto e gioioso. Alcune donne passano la lingua sulle labbra o le mordono appena con un movimento sensuale. Gli occhi sono vivi, lucenti e lo sguardo si fissa in quello di lui indugiando una frazione di secondo. Tocca i capelli con sensualità, li accarezza, li sistema. Le mani permettono gli «autoincontri», che sono come suggerimenti al potenziale partner di essere lui ad accarezzare.
L’uomo:
• In piedi infila i pollici nella cintura o nelle tasche dei pantaloni (puntare l’attenzione sui genitali), raddrizza la schiena e mette in mostra i pettorali;
• Seduto: spalle aperte, braccia appoggiate. Le gambe sono allargate con naturalezza oppure una caviglia è appoggiata sul ginocchio dell’altra gamba. Alcuni socchiudono gli occhi utilizzando uno sguardo predatore, altri utilizzano occhiate lunghe e penetranti;
• Il movimento è sicuro, elastico. Lui tenta di avvicinarsi, riduce la distanza, si protende verso di lei, a volte può sfiorarla come per caso. I muscoli se tonici, li mette in mostra appena l’occasione lo consente.

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Dott. De Blasio Stefania

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